Riso bianco viene trattato con talco e paraffina. Ecco perchè.
Il riso è una pianta di origine asiatica appartenente alla famiglia delle graminacee, viene coltivato in quasi tutti i paesi del mondo, ed è un alimento principale per metà della popolazione mondiale, soprattutto in Oriente.
Non contiene glutine, ha un elevata digeribilità ed è quindi ideale per i soggetti che soffrono di celiachia.
Esistono tante varietà di riso, ma quello più largamente utilizzato e diffuso è il riso bianco o “brillato”, che però è anche quello maggiormente trattato con processi di raffinazione che a lungo andare può causare problemi.
Il riso bianco è un riso privato dei suoi nutrienti a causa dei lunghi processi di raffinazione a cui è sottoposto, per questo dovremmo preferire il riso integrale in quanto più ricco di vitamine, fibra e minerali.
Le maggiori sostanze nutritive sono contenute sulla superficie esterna del chicco, che è proprio quella che viene eliminata con la “sbiancatura”, nella parte interna del chicco invece sono presenti solo amidi, che sono un concentrato eccessivo di zuccheri.
L’ indice glicemico dei cereali integrali è 50, invece nei cereali “raffinati” è 70, causando picchi glicemici, tutti gli alimenti che aumentano il livello di zuccheri nel sangue portano all’ infiammazione dell’ intestino.
I cereali raffinati hanno il 60-70% in meno di vitamine e sostanze nutritive rispetto ai cereali integrali, oltre alla fibra che nei cereali raffinati sparisce completamente e sappiamo che la fibra apporta benefici all’intestino.
Inoltre il riso integrale, rispetto al riso bianco, contiene:
- Due volte in più di manganese (importante il manganese per il rilascio di ormoni e per le sue proprietà antiossidanti).
- Due volte in più di fosforo.
- Quattro volte in più di vitamina B1.
- Due volte in più di fosforo. ferro.
- Tre volte in più di vitamina B3.
- Tre volte in più di vitamina E.
- Dieci volte in più di vitamina B6.
- Una volta e mezza in più di zinco e selenio.
- Due volte in più di potassio.
- Tre volte in più di amminoacidi.
Riso bianco: Fasi di coltivazione e di raffinazione
Incominciamo dalle fasi della coltivazione che sono:
- Preparazione del terreno con aratura (a fine inverno);
- Sommersione degli appezzamenti;
- Semina e concimazione (aprile-maggio);
- Pulizia dalle erbe infestanti dopo la germinazione;
- Mietitura e raccolta.
Fasi di raffinazione del riso bianco:
- Sbramatura: Dal riso grezzo chiamato risone si tolgono le cosidette glumelle, che sono le leggere lamelle vegetali che avvolgono ogni singolo chicco e lo trattengono sulla spiga.
- Sbiancatura: Eliminazione per sfregamento dal chicco di riso della pellicola esterna Con quest’altra lavorazione viene tolta dal riso, per sfregamento, la pellicola interna che lo riveste e i suoi strati periferici, oltre il germe ed i frammenti derivanti dalla spuntatura.
- Spazzolatura: Eliminazione tramite delle spazzole automatiche, delle farine degli strati superficiali che sono i residui delle lavorazioni precedenti.
- Lucidatura: Conferiscono al riso un aspetto più gradevole (con l’ aggiunta di piccole quantità di olio di lino si ricava il riso camolino).
- Brillatura: Rende il chicco più bianco e brillante, ma elimina la vitamina B1. Si esegue cospargendo il chicco con uno strato di talco e glucosio. Si avete letto bene IL TALCO! Il talco è una polvere minerale tossica. In questa fase della lavorazione viene anche usata la paraffina (un derivato del petrolio).
Ricordiamo che c’è stata una sentenza americana dove: “La Johnson & Johnson dovrà pagare 72 milioni di dollari (oltre 65 milioni di euro) di danni alla famiglia di una donna la cui morte per cancro ovarico era stata collegata all’utilizzo per decenni di due prodotti a base di talco…” (fonte: La Repubblica.it).
Ora non vogliamo fare allarmismi, ma la domanda che sorge spontanea è: Perchè mangiare riso bianco ?
La gente spesso si lamenta che il riso integrale ha una cottura lunga (circa 45 minuti), ma se non avete il tempo di prendervi cura della vostra salute, e mangiare cibo sano e nutriente, allora il tempo che risparmierete nel cucinare il riso bianco, un giorno lo dovete impiegare per curarvi. NOI SIAMO CIO’ CHE MANGIAMO!
Oltre ai maggiori benefici il riso integrale è più buono, ci da un maggiore senso di sazietà (per questo indicato per le diete dimagranti), non appesantisce e rafforza il nostro organismo.
Scegli il riso integrale ma che sia biologico
E’ importante che il riso integrale che si compra sia biologico perché la maggior parte dei pesticidi rimangono sulla buccia esterna del chicco, la fibra e sono dannosissimi per l’organismo. Quindi è importante che quando si acquista prodotti integrali siano rigorosamente biologici, altrimenti può essere anche più dannoso di quelli raffinati.
Secondo uno studio 50 g di riso integrale al giorno aiutano a combattere gli sbalzi glicemici, inoltre aiuta a combattere la formazione di cuscinetti adiposi, ad evitare fermentazioni e gonfiori.
Grazie alle sue proprietà il riso integrale è ritenuto ottimo alimento per tenere sotto controllo la pressione sanguigna ed il colesterolo e in caso di insufficienza renale e di obesità, poiché favorisce le funzioni metaboliche.
Cucinare il riso integrale
Esistono tantissime varietà squisite di riso integrale:
Nerone, Basmati, Ribe, Thaibonnet, Lungo Fino Europa, Venere, Rosso.
Ognuna ha il suo tempo di cottura riportata sulla confezione.
Ma in generale possiamo dire quanto segue:
Ricetta classica: Versare il riso integrale che si intende utilizzare in un colino e sciacquarlo sotto l’acqua corrente; le dosi sono una parte di riso e due parti e mezzo di acqua. Versare il riso nella pentola con l’acqua fredda e portare ad ebollizione, dopodiché abbassare il fuoco e lasciar cuocere per circa 40/50 minuti con coperchio.
40/50 minuti sono molto tempo e richiedono molta energia domestica, quindi esiste un trucchetto per velocizzare la cottura:
Mettere in ammollo il riso 16-24h prima della cottura. Questo ha un doppio beneficio: attivazione degli enzimi presenti nel chicco che sviluppano più vitamine e si riduce notevolmente il tempo di cottura che diventa di circa 15-20 minuti.
VIDEO – OPINIONE DEL DR. FRANCO BERRINO SUL RISO BIANCO
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