acido-fitico

Acido fitico negli alimenti: Aspetti negativi ma anche positivi

L’acido fitico è una sostanza presente solo nei vegetali, ed è visto come una sostanza antinutrizionale nel senso che riduce l’assorbimento dei nutrienti e di alcuni minerali come calcio, ferro, zinco, magnesio.

L’acido fitico dove si trova?

L’acido fitico lo troviamo nei cereali integrali, legumi, semi oleosi (mandorle, noci ecc.), nella crusca e quindi nei prodotti integrali.
 
L’acido fitico è la principale forma di deposito di fosforo in molti tessuti vegetali, specialmente nella crusca, nei semi e nella frutta secca

L’ uomo (così come tutti gli animali non ruminanti) non possiedono fitasi, l’ enzima in grado di disattivare quest’ acido, anche se ‘è da dire che nello stomaco, se c’è un grado di acidità adeguato e una temperatura elevata, la sostanza in questione può subire una parziale digestione.

Proprietà dell’ acido fitico: non solo aspetti negativi

Importante dunque seguire una dieta ben bilanciata, in cui i cerali non superino il 50% di tutto il cibo assunto, infatti l’ acido fitico non costituisce per fortuna solo un problema, ma svolge anche dei ruoli importanti, quali:

  • Ha proprietà antiossidanti e hanno una certa protezione ne confronti del tumore al colon, grazie anche al fatto che queste sostanze sono infatti in grado di chelare il ferro, un elemento che, quando è presente in eccesso, favorisce la produzione del radicale libero ossidrile, un agente chimico particolarmente pericoloso per l’organismo.
  • Riduce l’ assorbimento del colesterolo;
  • Ha proprietà chelanti e può legarsi a metalli pesanti, come l’ alluminio e il cadmio, disintossicando il corpo.
  • Si lega al calcio anzichè all’ acido ossalico, contribuendo ad ostacolare la formazione di calcoli renali i calcoli infatti sono formati da ossalati di calcio.
 Forse a volte si parla più degli aspetti negativi dell’ acido fitico che degli aspetti positivi.

Come ridurre le quantità di acido fitico?

I fitati vengono inattivati con il calore, la fermentazione e la germogliazione.

Per quanto riguarda i legumi, basta mettermi ammollo diverse ore in acqua (meglio con un p di succo di limone o aceto), e cucinarli dopo aver gettato l’acqua di ammollo (dove sarà finita buona parte dell’ acido fitico).

Il semi-integrale contiene ua percentuale inferiore di acido fitico, quindi perchè no, magari alternare l’ integrale con il semi-integrale.

Anche la germogliazione serve a ridurre il contenuto di acido fitico, come pure la fermentazione. Perciò è utile consumare soia (che è il legume più ricco di acido fitico) principalmente sotto forma di prodotti fermentati (miso, salsa di soja, tempeh…).
 
Così come è consigliabile mangiare solo pane a lenta lievitazione naturale con pasta madre, mentre lievito di birra e altri lieviti industriali non sono in grado di abbattere l’ acido fitico a causa dei tempi rapidi id lievitazione, così come anche una buona cottura del pane elimina l’ acido fitico.

Bisogna dunque stare tranquilli perchè chi segue una dieta sana, variegata e bilanciata, e con l’ utilizzo di qualche piccolo accorgimento, l’ acido fitico è innocuo. 

 

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N.B.: Le informazioni fornite su questa pagina hanno scopo puramente informativo; esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico.

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