L’aspartame presente nei prodotti “light” è cancerogeno lo rivela uno studio italiano
L’aspartame un dolcificante chimico utilizzato ogni giorno da 200 milioni di persone nel mondo e presente in tutti i prodotti industriali “light”.
Oggi il leader mondiale per la produzione di aspartame è la Ajinomoto, colosso giapponese presente in cento Paesi del mondo con quasi 25 mila impiegati. Tra l’altro produce anche un terzo di tutto il glutammato monosodico prodotto nel mondo, oltre a produrre anche oli da cottura, generi alimentari e prodotti farmaceutici.
Nel novembre 2009 l’aspartame è stato anche rinominato AminoSweet dall’azienda Ajinomoto, per confondere i consumatori.
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Ma come nasce l’aspartame?
Nel 1960 uno dei chimici appartenente a una società farmaceutica statunitense fondata nel 1885 di nome G.D.Searle & Company, crea per errore l’aspartame durante il tentativo di creare una cura contro le ulcere dello stomaco.
Inizialmente il prodotto viene testato e approvato dalla FDA, ma poco dopo si verficano gravi effetti sulla salute e viene sottoposto a ulteriori verifiche di controllo e bandito dalla FDA.
La G.D.Searle & Company era la società quindi che deteneva il brevetto dell’ aspartame, società che nel 1985 è stata acquisita dalla Monsanto e ora fa parte di Pfizer (la più grande società del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci).
La storia inquietante sull’aspartame
Uno studio effettuato dalla Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali dell’ Istituto Ramazzini ha dimostrato che l’aspartame, uno dei prodotti più utilizzati come dolcificanti è una tossina mortale.
Confermando così alcuni studi presentati 25 anni fa alla FDA (Food Drug Administration), questi antichi studi documentavano già allora tumori al cervello, ovaie, utero, testicoli, mammelle, pancreas e tiroide.
In base a tali prove a suo tempo la FDA ne aveva negato l’utilizzo per sedici anni. Così Don Rumsfeld, che era il CEO della casa produttrice G.D. Searle & Company, si recò a Washington per essere eletto Segretario della Difesa del governo Reagan.
Così il Commissario FDA di allora che aveva negato l’utilizzo dell’ aspartame venne licenziato, e l’aspartame fu approvato da Arthur Hull Hayes nominato dal Presidente Reagan, nonostante le obiezioni della FDA.
Il Presidente Reagan emanò un ordine contro la FDA e nomino Hayes a capo della FDA, in maniera tale da limitare i poteri della FDA che non potè fare nulla contro l’aspartame nonostante sapeva che fosse tossico e che l’approvazione di questa sostanza cancerogena mortale significasse morte e disabilità per milioni di persone.
Nel maggio del 2006 l’EFSA (L’ Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) aveva espresso il suo parere sull’ aspartame affermando che a dosi normalmente assunte non fosse tossico.
Ma dopo le dichiarazioni dell’EFSA, la Fondazione europea di oncologia e scienze ambientali dell’ Istituto Ramazzini rilancia in maniera anche pesante contro l’EFSA.
QUI trovate la risposta dell’ Istituto Ramazzini alle dichiarazioni dell’EFSA.
Lo studio italiano che incrimina l’aspartame
La Fondazione europea di oncologia e scienze ambientali dell’ Istituto Ramazzini è un’istituzione no-profit orientata alla difesa della salute e dell’ambiente e delle sue risorse, fondato nel 1987, l ‘Istituto Ramazzini è una cooperativa sociale (ONLUS) con oltre 17.000 soci.
L’Istituto Ramazzini si avvale della collaborazione del Collegium Ramazzini, un consesso Accademico Internazionale di 180 membri scelti fra i maggiori esperti su tumori e sulle malattie ambientali, con sede a New York.
Già nel 2005 l’istituto di ricerca bolognese diretto dal Dr Morando Soffritti aveva lanciato i primi allarmi, che poi successivamente sono stati confermati, l’ aspartame è un agente cancerogeno multipotente.
Un primo studio durato circa tre anni su 1800 ratti maschi e femmine divisi per gruppi a cui è stata somministrata l’aspartame (in dosi diverse, a partire da zero), dall’ottava settimana di vita alla morte, aveva messo in evidenza come l’ assunzione di aspartame avrebbe portato alla formazione di linfomi e leucemie nelle femmine.
Lo studio fu revisionato dall’EFSA, ma la dose giornaliera massima rimase di 40 milligrammi al giorno per chilo di peso corporeo.
Successivamente lo studio venne revisionato sempre dall’istituto Ramazzini dove le cavie utilizzate questa volta sono state esaminate non dall’ottava settimana di vita, ma dal dodicesimo giorno di gestazione, quando cioè l’ aspartame veniva somministrata alle madri.
I ratti sia maschi che femmine sono stati divisi in tre gruppi a cui è stata somministrata una dose diversa a partire da 0 mg per il gruppo di controllo.
Gli altri due gruppi ne hanno ricevuto: 20 mg per chilo di peso corporeo (la metà consigliata dall’ EFSA) e 100 mg (più del doppio della dose consigliata dall’ EFSA).
I risultati sono stati ancora più eclatanti rispetto allo studio precedente, infatti i tumori si sono manifestati prima, proprio per il fatto che l’ aspartame è stato fatto assumere in età prenatale. L’incidenza di tumori è quasi raddoppiata nei ratti maschi (dal 9,5 al 15,7 per cento) anche alla dose bassa di 20 mg per kg di peso corporeo ed è aumentata anche nei ratti femmina (dal 12,6 al 17,1) per arrivare al 31,4% nel terzo gruppo (dose da 100 mg).
Gli studiosi hanno constatato anche un aumento di carcinomi alla mammella nelle femmine, questo dimostra che durante la vita fetale gli effetti dell’aspartame sono ancora maggiori
Le linee guida sull’alimentazione già sconsigliano di assumere l’aspartame in gravidanza e sotto i tre anni di età, ma nessuna norma rende obbligatorio questa avvertenza sui circa seimila prodotti in commercio che contengono aspartame.
Questo studio è stato pubblicato sia online che in formato cartaceo dall “Enviromental Health Perspective” il giornale dell’Istituto nazionale di Scienze ambientali americano, la più famosa e la più letta rivista del settore, presente in oltre 190 paesi.
Gli studi dell’ Istituto Ramazzini hanno fatto il giro del mondo. Tra gli altri ne hanno parlato il New York Times, L’International Herald Tribune”, il New Scientist, il “Guardian”.
Il Dr Soffritti direttore scientifico dell’ Istituto e che ha guidato questo studio è stato premiato a New York al Mount Sinai Medicai School per i suoi eccellenti contributi nel scoprire agenti cancerogeni industriali ed ambientali, e per la sua promozione di ricerche scientifiche indipendenti.
Il Dr Soffritti afferma:
“Questo nuovo studio è stato avviato alla luce dei risultati precedenti, che già dimostravano un rischio cancerogeno con dosi relativamente basse di aspartame. L’obiettivo era quello di quantificare meglio il rischio, iniziando il trattamento durante la vita fetale. A questo punto non si tratta più di mettere in discussione se l’aspartame abbia effetti cancerogeni, ma di quantificarne il rischio”. “
Gli studi del Dr Soffritti sono stati pubblicati anche su PubMed e li trovate QUI.
La risposta del comitato scientifico dell’ EFSA a questo studio è stata che secondo loro:
“…I linfomi e le leucemie nei ratti femmina presi in esame, sono dovuti per lo più a una predisposizione degli animali partecipanti allo studio. Naturalmente, avvertono le autorità, la decisione non è un incitamento a consumare la sostanza…”
QUI trovate la risposta dell’ EFSA allo studio dell’ Istituto Ramazzini.
Pareri di esperti internazionali sullo studio italiano
Il neurochirurgo Dr. Russell Blaylock ha così commentato lo studio:
“La ricerca pubblicata sull’European Journal di Oncologia da Morando Soffritti e collaboratori dovrebbe suscitare sgomento nelle mamme ed in tutte le persone che fanno uso di prodotti con aspartame. Questo studio è stato condotto con attenzione, e dimostra chiaramente un incremento statisticamente rilevante in svariati tipi di linfomi e leucemie nei topi. Entrambe queste patologie sono cresciute significativamente da quando si è diffuso su vasta scala l’uso dell’aspartame”.
L’aspartame inoltre afferma è una sostanza carcinogenica neurotossica e aumenta anche l’obesità e la sindrome metabolica, aspartame presente in tutti quei prodotti “light” senza zucchero.
Il Dr. Blaylock è autore di Excitotoxins: The Taste That Kills con lo scopo di fare prevenzione e salvare i bambini dall’uso di prodotti contenenti aspartame, Report che viene diffuso nelle scuole.
Il Dr Blaylock evidenzia anche il fatto che le dosi usate in questi studi sono simili a quelle che consumiamo quotidianamente, e che un prodotto del genere dovrebbe essere ritirato dal mercato.
Anche Report ha indagato sulla storia dell’aspartame, guarda il video QUI
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